I BRUTTI ANATROCCOLI
Via Lungoirno
1, 84126 Salerno SA
Italia
3>8 anni al Teatro Ghirelli, Salerno
- sabato 8 aprile 2017 ore 16.30
essere uguali, essere diversi , cosa ci fa sentire “a posto” oppure “in difetto” rispetto a come “si dovrebbe essere”?
Essere uguali. Essere diversi. Cosa ci fa sentire “a posto” oppure “in difetto” rispetto a come “si dovrebbe essere”? Per una bambina, per un bambino ogni attimo è la costruzione di un pezzo della propria identità. Il mondo è pieno di modelli e di stereotipi di efficienza e “bellezza” rispetto ai quali è facilissimo sentirsi a disagio. Basta portare gli occhiali, o metterci un po’ più degli altri a leggere una frase, o avere la pelle un po’ più scura o un po’ più chiara, o far fatica a scavalcare un gradino con la sedia a rotelle, o essere un po’ troppo sensibili, o un po’…. Chiusi nelle proprie emozioni è come si sentisse un vuoto, un pezzo mancante. Ma è proprio da quella mancanza che bisogna partire. Questo tempo pare sfidarci a essere capaci di costruire noi stessi e la nostra identità, accettando le differenze e le unicità di cui ognuno è portatore.
La fiaba di Andersen a cui il titolo si ispira è qui vista come un archetipo. Come un “classico” che tocca un argomento universale, che va ben oltre il tempo in cui la fiaba è stata scritta. Per indagare un tema che tocca nel profondo il destino di ogni bambino e di ogni persona. Una fiaba che si modifica per parlare a questo presente.
Tra papere con gli occhiali, strumenti musicali, divertenti e poetiche suggestioni, lo spettacolo cerca di emozionare intorno all’idea che tutti, ma proprio tutti, possano cercare di rendere la propria debolezza una forza. Da qualsiasi punto si parta e in qualsiasi condizione ci si senta. Un modo per alzare gli occhi e guardare il grande cielo che ci circonda.
Quel cielo nel quale la vita, qualunque vita, ci chiede di provare a volare.
Lo spettacolo è stato elaborato lavorando in tre direzioni:
la prima è, come sempre, il rapporto con bambini e ragazzi della scuola dell’infanzia e primaria. Con loro ho condotto dei laboratori teatrali durante i quali si è giocato intorno ai concetti di “normalità” e di “diversità”.
La seconda è avere incontrato “ex bambini” che sono stati bambini particolari. Qualcuno aveva difetti fisici. Qualcuno difficoltà di apprendimento. Varie, e tante differenze. Ora sono “grandi” e a loro ho chiesto di raccontarmi il percorso che li ha portati dal sentirsi “brutti anatroccoli” a trovare, comunque, un loro modo per volare.
La terza direzione è stata quella di confrontarmi con esperti di varie discipline per approfondire, anche sotto il profilo teorico, il tema dello spettacolo.uno spettacolo di Stilema Unoteatro | di e con Silvano Antonelli | collaborazione all’allestimento Talia Geninatti Chiolero |tecnico luci e fonica Sasha Cavalli
one man show – interazione musicale con il pubblico
60 minuti
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